La copertina di questo numero è dedicata al polittico di Randazzo (sec. XV) che raffigura San Giacomo, la Madonna e dieci scene della Vita del Santo. La scheda tecnica è stilata da Paolo Giansiracusa e i contenuti iconografici sono descritti da Giuseppe Arlotta. L’editoriale di Paolo Caucci von Saucken si sofferma sull’Anno santo compostellano del 2010 e auspica che l’importante evento possa incentivare la ripresa della ricerca sui pellegrinaggi.
I primi tre articoli sono incentrati sul Codice callistino (sec. XII) la cui prima edizione italiana integrale è stata pubblicata nel corso del 2008 dal Centro Italiano di Studi Compostellani per i tipi delle Edizioni Compostellane. Il primo articolo di Marco Piccat analizza il libro quarto del Codice che contiene la Historia dello Pseudo-Turpino, in cui si narrano le gesta di Carlomagno e dei suoi Paladini trucidati a Roncisvalle mentre si accingevano a liberare dagli infedeli il Cammino che conduceva al sepolcro di Santiago. Vincenza Maria Berardi – che ha curato la traduzione italiana del Codice – si sofferma su quei sermoni che denunciano il malcostume di alcuni ecclesiastici i quali sono richiamati ad un comportamento rigoroso. Paolo Asolan sostiene l’attualità del Codice callistino che trova nella Chiesa del III° millennio un ampio interesse teologico-pastorale.
Carmen Pugliese spiega come la Madonna della Milizie di Scicli, armata di spada su un bianco cavallo rampante, abbia assunto il ruolo di matamoros al femminile per difendere la città siciliana dall’assedio dei Saraceni. Laura Ramello descrive alcuni itineraria peregrinorum piemontesi e, infine, Elisa Vacalebri presenta una serie di statuine e di oggetti sacri scolpiti in azabache, un legno fossile a cui venivano attibuite qualità terapeutiche e magiche.
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