S3445
Pellegrinaggi giudiziari

Dalla Fiandra a San Nicola di Bari,
a Santiago di Compostella e ad altri santuari
(secc. XIV-XV)

Lorenza Vantaggiato
Collana : Studi e Testi, 5

400 pagine con illustrazioni
Prezzo di copertina € 40,00

ISBN 978-88-95945-10-1

Download:
Indice (162 Kb)
Presentazioni (253 kb)
Se non riesci a leggere i file PDF, puoi scaricare gratuitamente Acrobat Reader.

 


Rassegna Stampa

 

   Tra il XIV e il XV secolo, in alcune zone d’Europa e, nello specifico, a Gand in Fiandra, si fece ricorso al pellegrinaggio giudiziario, una forma di pena che frequentemente veniva imposta dalla magistratura a coloro che si macchiavano di reati di varia natura, ivi compreso l’omicidio. Tanto più grave era la pena, tanto più distante era il santuario scelto come meta da raggiungere. Dal sacro luogo il condannato doveva ritornare esibendo l’attestato recante la vidimazione dell’avvenuto pellegrinaggio. In alternativa a questo genere di pena, le autorità pubbliche disponevano di liste di riscatto, una sorta di tariffario nel quale, accanto al nome del santuario, veniva riportato l’importo da pagare calcolato in proporzione alla distanza e alle asperità dell’itinerario.
   Il tema dei pellegrinaggi giudiziari è rimasto per molto tempo inquadrato dagli studi di Ètienne Van Cauwenbergh, Cyrille Vogel e Jan Van Herwaarden, con interventi puntuali sviluppati soprattutto nella realtà belga. Su queste basi, Lorenza Vantaggiato, per la prima volta in Italia, conduce uno studio sul pellegrinaggio giudiziario, attraverso una puntuale ricostruzione storico-sociale e una rigorosa indagine sistematica sviluppata su una consistente mole di documenti d’archivio. Lo studio è corredato da ampie appendici documentarie, tabelle con indicazioni delle mete sacre e trascrizioni di inediti attestati di pellegrinaggio.
   Oggi i giudici belgi, recuperando le antiche fonti giuridiche analizzate nel presente studio, hanno nuovamente ripreso a comminare il pellegrinaggio come forma di pena alternativa al carcere, per reati commessi da giovani reclusi e come misura atta al loro reinserimento nella società. Il criterio è stato già ripreso in Spagna e si sta tentando di introdurlo anche in Italia. In tal senso, il presente lavoro costituisce un apporto di pieno valore scientifico per affrontare alcuni problemi cruciali della nostra società.