S1941

Acquedolci

Prov. Messina; Alt. 15 m; Sup. 12,97 km2; Ab. 5.414
Municipio
: Piazza V. Emanuele III, tel. +39 0941 731177

Sito internet del Comune

Notizie generali.
Le attività economiche prevalenti sono l'agricoltura e l'artigianato. I prodotti maggiormente coltivati sono i cereali, le olive e gli agrumi. I manufatti tipici sono in legno, ferro e marmo. Il nome deriva probabilmente dalle sorgenti d'acqua dolce presenti nel suo territorio. Dai resti paleontologici e paletnologici rinvenuti nei pressi del paese, si sa che le prime testimonianze della presenza umana sul territorio risalgono al periodo del Paleolitico Superiore. Si attesta, inoltre, nel '400 la presenza di una tonnara, di un trappeto per la lavorazione della canna da zucchero e di una torre. Il centro abitato sorse nel 1922, in seguito alla frana che colpì la città di San Fratello. Questo disastroso evento costrinse buona parte della popolazione a trasferirsi nel borgo denominato "la Marina" in ricoveri di fortuna. Il Governo, accertatosi della calamità, promulgò una legge che prevedeva la ricostruzione dell'abitato di San Fratello in altro luogo, identificato nella frazione delle "Acque dolci". In pochi anni ad Acquedolci si costruirono gli alloggi popolari, l'ufficio postale, le scuole elementari, il Municipio, la Chiesa Madre, il cimitero e le ottime reti idrica e fognaria. La crescita demografica e il definirsi di una cultura locale, fecero in seguito reclamare l'autonomia ottenuta il 12 novembre 1969. La Chiesa Madre, aperta al culto nel 1929, è in stile neoclassico. Al suo interno si può ammirare il pregevole altare ricco di intagli in legno pregiato con bassorilievi raffiguranti i quattro Vangeli e la statua in cartapesta dell'Addolorata. Di particolare rilevanza architettonica sono i ruderi di un vecchio castello edificato tra il sec. XVII e il sec. XVIII dai Principi di Palagonia. La torre fatta costruire dai Larcan De Soto fece parte del complesso di torri d'avvistamento fatte edificare nel XVI sec. da Carlo V per la difesa delle coste siciliane. La torre finì per costituire la parte importante del castello. (Salvatore Vieni)

Alcune notizie citate nella Guida alla Sicilia jacopea.
La chiesa di S. Giacomo ad Acquedolci è ubicata sul bordo della S.S. 113, all'uscita del centro abitato in direzione Messina, tra le stazioni di servizio Agip ed Esso. In questa località della costa tirrenica, nota in passato con il nome di S. Filadelfo Marina, la chiesa era già nota nel 1178 ed era annessa ad un hospitale per l’accoglienza dei pellegrini che si recavano da Palermo a Messina per proseguire alla volta di Gerusalemme, Roma e Santiago di Compostella.