S1501
Cammarata
Prov. Agrigento; Alt. 682 m; Sup. 192,03 km2;
Ab. 6.408
Municipio: Via Roma n. 42, tel. +39 0922 900614
Sito internet del Comune
Notizie generali.
Cammarata è un
comune della provincia di Agrigento situato nella zona più elevata dei monti
Sicani, a circa 700 metri sul livello del mare, alle pendici nord-orientali del
monte omonimo. L’origine del paese risale sicuramente in epoca anteriore al
periodo bizantino, ma è certo che l’attuale struttura si sia sviluppata durante
il periodo normanno, quando il territorio ed il castello vennero donati dal
Conte Ruggero d’Altavilla alla sua consanguinea Lucia De Camerata. Nei
periodi successivi la città appartenne a diverse famiglie nobili quali: i
Vinciguerra, i Moncada, gli Abatellis, i Branciforti, che contribuirono allo
sviluppo e all’espansione dell’originario nucleo abitativo, ed alla edificazione
delle principali chiese. Chi visita per la prima volta Cammarata rimane
sbalordito dalla sua singolare posizione, le case arrampicate una sull’altra
come la gradinata di un teatro greco, dove tutte possono assistere al suggestivo
spettacolo che offre l’immenso paesaggio ad oriente culminato all’orizzonte
dalle silhouettes dell’Etna e dalle Madonie. Una visita anche breve a
questo paese può risultare interessante e piena di sorprese, e se si capita in
determinati periodi quando si svolgono manifestazioni e feste tradizionali,
numerosissime nel corso dell’anno, la visita potrà essere ancor più piacevole.
Ci si può addentrare nei pittoreschi vicoli del centro storico e visitare le
numerose chiese ricche di preziosissime opere d’arte, fra queste sono da
segnalare principalmente la Chiesa Madre dove è custodito un interessante
quadro di Pietro d’Asaro raffigurante la Sacra Famiglia e S.Anna del 1626, e un
ciborio marmoreo datato 1490; la chiesa dell’Annunziata con il
caratteristico pronao, all’interno della quale si conserva una tela della
Maddalena attribuita a Guido Reni, e una statua lignea di S. Giacomo; le chiese
di S. Domenico, di S. Sebastiano, di S. Vito, S. Domenica, S. Maria e la torre
del Castello. Si può fare anche una escursione nella riserva naturale del Monte
Cammarata, e naturalmente non deve mancare un pranzo luculliano, presso uno dei
numerosi locali di ristorazione dove si potranno gustare piatti genuini della
gastronomia locale e acquistare prodotti tipici, quali quelli derivanti
dall’attività lattiero-casearia, e dolci tradizionali. (Enzo Li Gregni)
Alcune notizie citate nella Guida alla Sicilia jacopea.
I confrati vestivano un saio bianco con visiera e portavano una bandiera di
color granatino con lo stemma di S. Giacomo sormontato da una corona. Gli
anziani di Cammarata ricordano che la confraternita aveva anche un pesantissimo
gonfalone portato nelle processioni dai giovani che ne approfittavano per dare
prova della loro forza, causando spesso disordini. Alla fine del XIX secolo, a
causa di una violenta rissa tra i portatori, l’arciprete Manno ritenne opportuno
di strappare e di calpestare platealmente il gonfalone, distruggendo così in
modo definitivo l’oggetto della contesa.