S1456

Cammarata

Prov. Agrigento; Alt. 682 m; Sup. 192,03 km2; Ab. 6.408
Municipio
: Via Roma n. 42, tel. +39 0922 900614

Sito internet del Comune

Notizie generali.
Cammarata è un comune della provincia di Agrigento situato nella zona più elevata dei monti Sicani, a circa 700 metri sul livello del mare, alle pendici nord-orientali del monte omonimo. L’origine del paese risale sicuramente in epoca anteriore al periodo bizantino, ma è certo che l’attuale struttura si sia sviluppata durante il periodo normanno, quando il territorio ed il castello vennero donati dal Conte Ruggero d’Altavilla alla sua consanguinea Lucia De Camerata. Nei periodi successivi la città appartenne a diverse famiglie nobili quali: i Vinciguerra, i Moncada, gli Abatellis, i Branciforti, che contribuirono allo sviluppo e all’espansione dell’originario nucleo abitativo, ed alla edificazione delle principali chiese. Chi visita per la prima volta Cammarata rimane sbalordito dalla sua singolare posizione, le case arrampicate una sull’altra come la gradinata di un teatro greco, dove tutte possono assistere al suggestivo spettacolo che offre l’immenso paesaggio ad oriente culminato all’orizzonte dalle silhouettes dell’Etna e dalle Madonie. Una visita anche breve a questo paese può risultare interessante e piena di sorprese, e se si capita in determinati periodi quando si svolgono manifestazioni e feste tradizionali, numerosissime nel corso dell’anno, la visita potrà essere ancor più piacevole. Ci si può addentrare nei pittoreschi vicoli del centro storico e visitare le numerose chiese ricche di preziosissime opere d’arte, fra queste sono da segnalare principalmente la Chiesa Madre dove è custodito un interessante quadro di Pietro d’Asaro raffigurante la Sacra Famiglia e S.Anna del 1626, e un ciborio marmoreo datato 1490; la chiesa dell’Annunziata con il caratteristico pronao, all’interno della quale si conserva una tela della Maddalena attribuita a Guido Reni, e una statua lignea di S. Giacomo; le chiese di S. Domenico, di S. Sebastiano, di S. Vito, S. Domenica, S. Maria e la torre del Castello. Si può fare anche una escursione nella riserva naturale del Monte Cammarata, e naturalmente non deve mancare un pranzo luculliano, presso uno dei numerosi locali di ristorazione dove si potranno gustare piatti genuini della gastronomia locale e acquistare prodotti tipici, quali quelli derivanti dall’attività lattiero-casearia, e dolci tradizionali. (Enzo Li Gregni)

Alcune notizie citate nella Guida alla Sicilia jacopea.
I confrati vestivano un saio bianco con visiera e portavano una bandiera di color granatino con lo stemma di S. Giacomo sormontato da una corona. Gli anziani di Cammarata ricordano che la confraternita aveva anche un pesantissimo gonfalone portato nelle processioni dai giovani che ne approfittavano per dare prova della loro forza, causando spesso disordini. Alla fine del XIX secolo, a causa di una violenta rissa tra i portatori, l’arciprete Manno ritenne opportuno di strappare e di calpestare platealmente il gonfalone, distruggendo così in modo definitivo l’oggetto della contesa.