Paternò
Prov. Catania; Alt. 225 m; Sup. 183,27
km2; Ab. 48.393
Municipio: Contrada Ardizzone, tel. +39 095 7970111
Sito internet del Comune
Notizie generali.
Seducente mosaico di mutevoli
vedute, Paternò sorge nelI’hinterland della Piana di Catania, alle
pendici meridionali del vulcano Etna. Il nome "Paternò" deriva dal greco
Ep’Adernòn che significa "verso Adrano", perché in questa città sorgeva il
tempio del dio Adrano a cui erano devoti gli abitanti del territorio. Dalla
Collina-Belvedere, sede di remote civiltà, si snoda la Città. Il centro storico
è ricco di monumenti risalenti al periodo normanno. Infatti, il primo nucleo
abitato venne fondato nel secolo Xl dai Normanni i quali hanno lasciato
monumenti insigni che testimoniano l’importanza raggiunta dalla città nel
Medioevo. Paternò per lungo tempo fu stabile dimora del granconte Ruggero
d’Altavilla e della consorte Adelasia. Sulla collina sono situati il Castello,
edificato da Ruggero nel 1072, il convento con la chiesa di S. Francesco, la
chiesa di S. Maria dell’Alto con la Scalinata settecentesca, la chiesa di S.
Maria di Josaphat, costruita dalla contessa Adelasia nel 1092. Nella città bassa
sono situati la torre merlata dei Falconieri (sec. XIV), la chiesa della patrona
S. Barbara, il Pantheon. L’economia prevalente è l’agricoltura, soprattutto
quella che produce l’arancia rossa di Paternò. Oltre agli agrumi, il territorio
produce olive, mandorle, fichi d’India e grano. L’artigianato ha avuto notevole
incremento con la lavorazione del cotto etneo, del ferro battuto, della ceramica
e, soprattutto, della pietra lavica ceramizzata. Rilevante è la produzione dei
caratteristici "carretti siciliani" che vengono esposti nell’annuale
Mostra-mercato dell’artigianato che si svolge nel mese di maggio. Tra le
ricorrenze religiose più importanti, vanno ricordate la Festa di S. Barbara che
si festeggia il 4 dicembre e, inoltre, il Venerdì Santo con la processione del
Cristo morto e dell’Addolorata. Rinomato è il Carnevale Paternese con sfilate di
carri allegorici, macchine infiorate e gruppi in maschera. Le specialità
dolciarie paternesi sono il torrone, la cassata, i cannoli di ricotta e i dolci
particolari delle principali ricorrenze: ciciliu a Pasqua, luni a
Natale e ossa di mortu per la commemorazione dei Defunti. (Nino Naso)
Alcune notizie citate nella Guida alla Sicilia jacopea.
Una delle più antiche confraternite di Paternò è quella dedicata a S. Giacomo
che esisteva già nel 1553. Essa ancora oggi ha la sua sede nella chiesa dedicata
all’Apostolo ubicata sulla via Provvidenza Bonaccorsi Virgillito che conduce dal
centro urbano al Santuario della Consolazione, sul versante orientale della
Collina storica su cui si erge il Castello normanno. L’architettura della
chiesa presenta un prospetto a capanna e sulla porta d’ingresso è ricavata una
nicchia dentro la quale è custodita la statua di S. Giacomo poggiata sopra una
conchiglia. Sul lato destro si eleva la torre campanaria a base quadrangolare
che culmina con una cupola arabeggiante. L’interno è costituito da un’unica aula
con volta a botte. Sull’altare maggiore è posta una statua policroma
dell’Apostolo. Di recente la chiesa è stata restaurata dopo lunghi anni di
abbandono a causa di ripetute incursioni vandaliche che hanno distrutto tutti i
documenti custoditi nell’archivio della sacrestia.