S1544

Paternò

Prov. Catania; Alt. 225 m; Sup. 183,27 km2; Ab. 48.393
Municipio
: Contrada Ardizzone, tel. +39 095 7970111
Sito internet del Comune

Notizie generali.
Seducente mosaico di mutevoli vedute, Paternò sorge nelI’hinterland della Piana di Catania, alle pendici meridionali del vulcano Etna. Il nome "Paternò" deriva dal greco Ep’Adernòn che significa "verso Adrano", perché in questa città sorgeva il tempio del dio Adrano a cui erano devoti gli abitanti del territorio. Dalla Collina-Belvedere, sede di remote civiltà, si snoda la Città. Il centro storico è ricco di monumenti risalenti al periodo normanno. Infatti, il primo nucleo abitato venne fondato nel secolo Xl dai Normanni i quali hanno lasciato monumenti insigni che testimoniano l’importanza raggiunta dalla città nel Medioevo. Paternò per lungo tempo fu stabile dimora del granconte Ruggero d’Altavilla e della consorte Adelasia. Sulla collina sono situati il Castello, edificato da Ruggero nel 1072, il convento con la chiesa di S. Francesco, la chiesa di S. Maria dell’Alto con la Scalinata settecentesca, la chiesa di S. Maria di Josaphat, costruita dalla contessa Adelasia nel 1092. Nella città bassa sono situati la torre merlata dei Falconieri (sec. XIV), la chiesa della patrona S. Barbara, il Pantheon. L’economia prevalente è l’agricoltura, soprattutto quella che produce l’arancia rossa di Paternò. Oltre agli agrumi, il territorio produce olive, mandorle, fichi d’India e grano. L’artigianato ha avuto notevole incremento con la lavorazione del cotto etneo, del ferro battuto, della ceramica e, soprattutto, della pietra lavica ceramizzata. Rilevante è la produzione dei caratteristici "carretti siciliani" che vengono esposti nell’annuale Mostra-mercato dell’artigianato che si svolge nel mese di maggio. Tra le ricorrenze religiose più importanti, vanno ricordate la Festa di S. Barbara che si festeggia il 4 dicembre e, inoltre, il Venerdì Santo con la processione del Cristo morto e dell’Addolorata. Rinomato è il Carnevale Paternese con sfilate di carri allegorici, macchine infiorate e gruppi in maschera. Le specialità dolciarie paternesi sono il torrone, la cassata, i cannoli di ricotta e i dolci particolari delle principali ricorrenze: ciciliu a Pasqua, luni a Natale e ossa di mortu per la commemorazione dei Defunti. (Nino Naso)

Alcune notizie citate nella Guida alla Sicilia jacopea.
Una delle più antiche confraternite di Paternò è quella dedicata a S. Giacomo che esisteva già nel 1553. Essa ancora oggi ha la sua sede nella chiesa dedicata all’Apostolo ubicata sulla via Provvidenza Bonaccorsi Virgillito che conduce dal centro urbano al Santuario della Consolazione, sul versante orientale della Collina storica su cui si erge il Castello normanno. L’architettura della chiesa presenta un prospetto a capanna e sulla porta d’ingresso è ricavata una nicchia dentro la quale è custodita la statua di S. Giacomo poggiata sopra una conchiglia. Sul lato destro si eleva la torre campanaria a base quadrangolare che culmina con una cupola arabeggiante. L’interno è costituito da un’unica aula con volta a botte. Sull’altare maggiore è posta una statua policroma dell’Apostolo. Di recente la chiesa è stata restaurata dopo lunghi anni di abbandono a causa di ripetute incursioni vandaliche che hanno distrutto tutti i documenti custoditi nell’archivio della sacrestia.