Piazza Armerina
Prov. Enna; Alt. 721 m; Sup. 303,04 km2;
Ab. 20.923
Municipio: Piazza Garibaldi n. 1, tel. +39 0935 982111
Notizie generali.
Il nome "Piazza" deriva dal latino Platea (o Platia) che significa "Piazza, mercato". L’appositivo Armerina fu
aggiunto nel 1862 per la vicinanza con l’omonimo monte. Passata con alterne
vicende attraverso tutti gli avvenimenti della Sicilia greca, la città
sopravvisse in epoca romana e la Villa Imperiale Romana del Casale, che è stata
dichiarata dall’UNESCO patrimonio dell’umanità, rappresenta forse il più grande
testamento della romanità che sia giunto ai nostri giorni con tanta ricchezza e
bellezza di dettagli. Una storia non scritta sui libri, ma disegnata sui 3.500
mq. di splendidi mosaici che decorano gli ambienti di questa straordinaria
dimora in cui arte, storia e natura si fondono in maniera spontanea, suscitando
meraviglia e stupore. Piazza Armerina ebbe il suo massimo splendore in epoca
medievale, al tempo del conte Ruggero d’Altavilla che la conquistò nel 1061. Nel
1160 re Guglielmo detto "il Malo" fece radere al suolo la città per avere
partecipato alla rivolta dei baroni lombardi contro la sua politica
filosaracena. Lo stesso re la fece riedificare nel 1163. Nel corso del ‘500
Piazza continuò ad arricchirsi di edifici pubblici e privati, tra il ‘600 e il
‘700 raggiunse il suo massimo fulgore. La città nella parte antica è
caratterizzata dal colore grigio rosato della pietra arenaria locale, da un
impianto urbanistico tardo medievale e da un impianto edilizio secentesco, con
le sue strade strette e talvolta scoscese e tortuose, con l’imponente mole del
Duomo. Esso fu edificato agli inizi del 1600, ma ci vollero quasi tre secoli per
completare l’opera in tutto il suo attuale splendore. Da visitare: il Castello
Aragonese, il Palazzo di Città, il Collegio dei Gesuiti, il Gran Priorato di S.
Andrea, la Chiesa di S. Giovanni interamente affrescata nel XVIII sec. dal
pittore fiammingo G. Borremans, e inoltre le chiese di S. Anna, di S. Stefano,
di S. Rocco (Fundrò), di S. Martino di Tours, di S. Pietro. Ogni anno il
magnifico centro storico di Piazza Armerina diventa lo scenario ideale per il
"Palio dei Normanni", rievocazione storica unica in tutta l’Italia Meridionale,
che simboleggia la liberazione di Piazza dai Saraceni, da parte del Conte
Ruggero d’Altavilla. A cavallo tra storia e leggenda, esso si inserisce
nell’ambito dei festeggiamenti in onore della Patrona, Maria SS. delle Vittorie,
che si svolgono durante tutto il mese di agosto con una serie di rilevanti
iniziative a carattere religioso, culturale, artistico e folcloristico. La festa
campestre del "Tre Maggio" e la manifestazione "Cortili e balconi fioriti"
(maggio) sono eventi ricchi di attrattive legate alla cultura ed alla tradizione
della città. (Luana Scordi)
Alcune notizie citate nella Guida alla Sicilia jacopea.
La chiesa di S. Giacomo sorge di fronte al cimitero Bellìa in prossimità della
S.S. 117 bis ed è documentata nel 1308. … Da questa chiesa, fino a poco più di
trent'anni fa, nella notte del 25 Luglio si snodava una processione penitenziale
fino alla contrada Santa Croce e da qui ritornava al punto di partenza. Ogni
partecipante portava un cero acceso e doveva pregare in silenzio fino a quando
il capo processione non autorizzava a gridare: "Sto facendo il viaggio a
S. Giacomo". La finalità di coloro che partecipavano a questa processione era
quella di espiare i peccati da vivi per alleviare le sofferenze nel trapasso
nell’aldilà. Le autorità ecclesiastiche, però, erano contrarie a questa
cerimonia, perché nella processione si inserivano gli adepti di una setta
stregonica chiamata la Settima, i quali praticavano riti esoterici con la
pretesa di conoscere in anticipo il giorno della morte.