Ragusa
Prov. Ragusa; Alt. 502 m; Sup.
442,46 km2; Ab. 69.686
Municipio: Corso Italia n. 72, tel. +39 0932 676111
Sito internet del Comune
Notizie generali.
La città sorge in una zona
collinare, ricca di antiche e floride masserie rurali e di suggestivi paesaggi
color pastello, a meno di 20 Km da una delle più belle coste sabbiose e del più
vivace ed elegante centro turistico balneare della Sicilia Meridionale. La sua
cultura imprenditoriale diffusa, il basso tasso di disoccupazione, l’elevata
coesione sociale, l’assenza di criminalità organizzata e un diffuso
associazionismo no profit, ne fanno una delle città siciliane con il più
alto indice di qualità della vita. Vanta un’attività agricola (ortaggi, fiori,
cereali, mandorle, uva, olive, carrubbe), zootecnica (bovini, suini, ovini ed
equini) e casearia (Ragusano D.O.C.) fra le più avanzate dell’Italia
meridionale, un sistema diffuso e plurisettoriale di piccole e medie imprese
manifatturiere, industrie chimico-plastiche, metalmeccaniche ed edili (prima
città italiana per superficie immobiliare pro-capite). Secondo alcune fonti, il
nome di Ragusa deriva dal greco-bizantino Rogos, che significa granaio, e
fa riferimento alla produzione tipica nella città. È costituita da due parti:
Ragusa Inferiore, detta anche Ibla, e Ragusa Superiore. Il nome originario era
Hibla Heraia, città fondata dai Siculi nelle zone interne dell'altopiano.
In seguito, fu conquistata dai Cartaginesi e dai Romani, nel secolo IV dai
Bizantini, nell’848 dagli Arabi. Nel 1091 fu costituita sede di contea e nel
1282 fu unita alla contea di Modica, sede dei Viceré di Spagna che, introducendo
con l’enfiteusi la distribuzione delle terre ai contadini con cinque secoli di
anticipo rispetto al resto della Sicilia, crearono le condizioni della sua
positiva "diversità". Semidistrutta dai terremoti del 1542 e del 1693, fu
ricostruita dando vita a due realtà urbane che, solo nel 1926, si unificarono
per diventare, un anno dopo, capoluogo di provincia. Fra i 18 monumenti tutelati
dall’UNESCO spiccano la chiesa di Santa Maria delle Scale, la chiesa del
Purgatorio del sec. XVIII, le due Cattedrali di S. Giovanni Battista e di S.
Giorgio, il Palazzo Donnafugata, che conserva diverse tele del Ribera
(1588-1652) e del Messina (sec. XVIII). Tra i personaggi illustri si ricordano
suor Maria Schininà che fondò nel 1892 a Ragusa la "Congregazione Missionaria
del Sacro Cuore", lo scienziato Giambattista Odierna e la poetessa Maria
Occhipinti, che, durante la seconda guerra mondiale, si sdraiò sotto le ruote di
un carro armato riuscendo così ad impedire la partenza delle reclute ragusane
per il servizio militare. (Antonino Solarino)
Alcune notizie citate nella Guida alla Sicilia jacopea.
La chiesa di S. Giacomo, ubicata nella Villa comunale, fu costruita durante la
dominazione dei Chiaromonte che giunsero a Ragusa nel 1283. Per ricordare le
antiche origini della chiesa, sul paliotto dell’altare maggiore è ricamata
l’aquila aragonese che porta sul petto la rossa spada jacopea. Nell’elenco delle
chiese siciliane che nel 1308 pagavano le decime apostoliche alla Chiesa di
Roma, figura anche quella di S. Giacomo di Ragusa. In essa ancora oggi ha la sua
sede la confraternita di S. Giacomo di cui si ha una prima notizia nel 1563. …
L'attuale facciata fu eseguita su progetto di Giuseppe Pinelli nel 1902. Nel
terzo ordine, al centro, si erge la torre campanaria e, ai lati, le balaustre
con due statue, di cui quella di sinistra raffigura S. Giacomo nelle vesti di
pellegrino. Alla base della torre è collocato un altorilievo che dovrebbe
rappresentare S. Giacomo, titolare della chiesa, nelle vesti di matamoros
con la spada sguainata, mentre invece il Santo è raffigurato in una iconografia
insolita, su un cavallo che calpesta un drago di georgiana memoria.