Zafferana Etnea
Prov. Catania; Alt. 574 m; Sup. 76,12 km2;
Ab. 8.251
Municipio: Via della Montagna n. 12, tel. +39 095 7081975
Notizie generali.
Zafferana Etnea è "città del miele"
in quanto ha la più alta concentrazione di apicoltori in Italia (circa 800) e
partecipa, in maniera consistente, alla produzione nazionale con una percentuale
del 15-20%. Vanta anche una produzione agricola basata sulla coltivazione di uva
da mosto, frutta, funghi. Interessante è la produzione artigianale della
ceramica e dei manufatti in pietra lavica. Il paese deve il suo nome al termine
arabo Zafaran che significa giallo, colore della ginestra selvatica,
fiore tipico della zona, e colore dello zafferano, diffusissimo nei boschi
circostanti. Divenne Comune autonomo il 21 Settembre 1826 e fu costituito
dall’unione di più territori che appartenevano ai Comuni di Viagrande e
Trecastagni. Tra i monumenti di particolare interesse è la chiesa Madre con
scalinata e facciata barocca e due campanili gemelli ai lati. All'interno è
custodita una tela raffigurante San Giuseppe col Bambino, opera del
pittore locale Giuseppe Sciuti (1834-1911). Dello stesso pittore si conservano
nel Municipio due tele che raffigurano le Arti e, inoltre, l’Eruzione
dell’Etna del 1792, l’evento ricordato dalla popolazione con particolare
emozione perché in quell’anno la lava si fermò miracolosamente alle porte del
paese. Nel 1992 Zafferana fu al centro di un’altra minacciosa eruzione che,
anche in questa circostanza, risparmiò il centro abitato ma arrecò ingenti danni
nelle zone periferiche. Ricco di alberi e di fontane è il Giardino pubblico
da dove si può ammirare la mole maestosa dell’Etna e la grande pianura
sottostante che si estende fino alla costa ionica. Zafferana è un rinomato luogo
di villeggiatura estiva ed invernale. La Piazza Umberto I è un elegante punto di
sosta prima di intraprendere salutari passeggiate lungo suggestivi itinerari. Da
qui, infatti, partono le escursioni sul versante Est del vulcano e, in
particolare, alla Valle del Bove, scenario di violente e secolari
eruzioni. Tra le manifestazioni principali ricordiamo l’Ottobrata/Festa
d’Autunno nel centro storico e gli spettacoli culturali e ricreativi che si
svolgono nell’Anfiteatro del Parco comunale. (Giuseppe Leonardi)
Alcune notizie citate nella Guida alla Sicilia jacopea.
Il primo nucleo abitativo dell’odierna Zafferana Etnea si è sviluppato attorno
al priorato medievale di S. Giacomo del Bosco, dipendente dall'Ordine di S.
Benedetto di Catania ed esistente già nel 1387. … La chiesa ben presto fu
elevata a parrocchia e acquisì notevole importanza perché custodiva alcune
reliquie di S. Giacomo, come è scritto nella bolla del 1443 con cui papa Eugenio
IV concedeva l’indulgenza di due anni a tutti i fedeli che, nel giorno dedicato
al Santo, si fossero recati in pellegrinaggio in questo sacro luogo. Esso era
uno dei santuari siciliani dedicati a S. Giacomo che erano divenuti meta di
pellegrinaggio dopo la diminuzione dei flussi di pellegrini dalla Sicilia a
Santiago di Compostella. Il viaggio in Galizia presentava non poche difficoltà
non solo per la grande distanza ma anche per i continui pericoli causati
principalmente dalle aggressioni di malviventi.Il pellegrinaggio ai santuari
siciliani di S. Giacomo rappresentava per il devoto una penitenza per la
salvezza dell’anima, di cui il Santo era ritenuto l’accompagnatore durante il
viaggio ultraterreno.